sabato 31 dicembre 2011

Cosa è l'Euro (€)?

L'Euro è una moneta sovranazionale, assoggetta al controllo di una Banca autonoma da ogni forma di giurisdizione nazionale ed internazionale, che ha sottratto la sovranità monetaria agli Stati dell'Eurozona (Euroland), vietandogli di stampare nuova moneta per combattere l'inflazione, alimentando un debito pubblico ed una crisi finanziaria insanabile, sfruttata al fine d'arricchire le casse della BCE, l'unica moneta prestata all'estero i cui interessi devono essere pagati dai cittadini degli Stati membri della moneta unica.

Non contiene la firma del capo di Stato, non può essere stampata dal Governo nazionale, non può essere controllata dal Parlamento, non può essere rivalutata dai singoli Stati: è una moneta imposta che vincola gli Stati al pagamento di un debito sempre crescente. Strumento del signoraggio, una moneta inamovibile e sottratta alla gestione dei rappresentanti del popolo. Una moneta sottratta anche al controllo della stessa Unione Europea, poiché di competenza esclusiva della Banca Centrale Europea (BCE). 

mercoledì 28 dicembre 2011

Cosa è la crisi dell'Economia?

La crisi dell'Economia è il normale risultato della discrasia esistente fra Politica Economica e Politica Monetaria in un contesto giuridico ed economico ove il riparto di competenze del potere pubblico sia stato privatizzato, ove la gestione della cosa pubblica sia stata imprenditorializzata, ove la governance multilivello abbia una matrice opportunistica e liberalistica, ove i governanti veri sono i banchieri (gli unici ad arricchirsi), ove sia introdotta una moneta che non risponda alle esigenze di aumento dell'offerta d'essa, ove le tutele del lavoro siano state marginalizzate, eluse, sminuite, svalorizzate, ove chi governa siede ad un tavolo a composizione, suffragio, ed interessi di stampo oligarchico. 

L'Euro non è una moneta statale: ciascuno Stato dovrebbe avere una moneta da utilizzare come strumento per finanziare il debito mediante l'aumento dell'offerta di essa. Se la gestione della moneta non appartiene al Governo, questo non può far fronte all'inflazione. La Politica Monetaria è stata deferita ad un ente autonomo, ed i Governi non sono capaci di sostenere la crisi in quanto non sono più padroni in casa. Chi stabilisce la Politica Monetaria dell'Euro non è subordinato a nessun governo, non è legittimato da nessun parlamento, non è eletto da nessun popolo. L'Economia europea è solo lo spazio ludico di banchieri ed imprenditori, che, sfruttando la pressione politica sulla concertazione internazionale europea, incrementano le proprie finanze.
I cittadini dei singoli Stati europei, di comunitario, di europeo, hanno in comune la sola fregatura, il solo debito, il solo disavanzo. 
La privatizzazione della pubblica amministrazione ha eliminato la sicurezza del P.I. e della struttura pubblica; la riforma del diritto del lavoro ha depotenziato l'unico strumento di tutela dei lavoratori subordinati; la creazione delle forme flessibili ed elastiche di lavoro, nonché la somministrazione, ha solo avvantaggiato l'impresa e l'organizzazione economica eludendo 2° e 3° comma dell'art. 41 Cost., tradendo l'art. 1.
Cosa giustifica il fatto che chi governa un popolo di lavoratori in una Repubblica fondata sul lavoro sia un manipolo di banchieri ed imprenditori? Come si spiega questa incongruenza? Perché non curare il deficit democratico europeo? Perché liberalizzare, se la liberalizzazione nuoce alla stragrande maggioranza della popolazione, ch'è formata di lavoratori?
La liberalizzazione del mercato del lavoro è il peggiore dei mali su questa terra: scaraventa i lavoratori nella temperie dell'insicurezza, del precariato, dell'instabilità, eliminando qualsivoglia spiraglio di sicurezza e stabilità. Aumenta la differenza tra ricchi e poveri: i pochi imprenditori si arricchiscono sempre di più, ed i tanti lavoratori s'impoveriscono sempre più.
Cosa ci vieta di aprire gli occhi?

Cosa è la Banca Centrale Europea (BCE)?

La Banca Centrale Europea (BCE) è una Banca privata gestita da individui che nel proprio stato ricoprono la carica di Governatore della propria Banca Nazionale, ma che è assolutamente svincolata da qualsivoglia controllo giuridico, politico e democratico: non è soggetta ad alcuna giurisdizione, non risponde a nessun governo o parlamento, non può essere condannata da nessun giudice o corte di giustizia (se non per gli atti ufficiali), non rientra nella disciplina dei Trattati dell'UE (né nella novella di Lisbona), è priva di legittimità democratica, vendendo moneta ad alcuni degli Stati membri dell'UE (Euroland) a caro prezzo, lucrando e profittando sul differenziale tra valore estrinseco della moneta e prezzo di vendita maggiorato della stessa implementando il debito pubblico, vietando la stampa di nuova moneta ai paesi che ne hanno necessità conducendoli al tracollo finanziario.

Alla Banca Centrale Europea è affidata  la gestione della politica monetaria della zona Euro (Euroland), benché paradossalmente la politica economica resta di competenza dei singoli Stati (che la concertano di comune accordo ad un tavolo, facendone venir fuori sempre un accordo internazionale vincolante per chiunque). Il Trattato sul funzionamento dell'UE attribuisce alla BCE una personalità giuridica (di diritto interno, non già esterno in quanto sarebbe norma ultra vires) distinta rispetto a quella dell'UE e dispone che la BCE è indipendente, nell'esercizio dei suoi poteri e nella gestione delle sue finanze, da istituzioni, organi ed organismi dell'UE, nonché dai governi degli Stati membri. L'UE si deresponsabilizza per i danni extracontrattuali eventualmente cagionati dalla stessa BCE per la quale si invoca una responsabilità separata. La BCE ha rivendicato un suo jus contrahendi di Diritto Internazionale, a cagion del fatto che vuol considerarsi soggetto di Diritto Internazionale scisso dall'UE (benché gli Stati sono obbligati a riconoscerla nel Diritto Interno).
La BCE ha preteso di sottrarsi ai poteri d'indagine conferiti dal Regolamento n. 1073/99 all'Organismo Anti Frode Comunitario (OLAF), pretesa motivata dal particolare status di cui godrebbe la BCE. La Corte di Giustizia, il 10 Luglio 2003 (causa C-11/00, Commissione c. BCE), non ha fornito chiarimenti definitivi al riguardo. L'inserimento della BCE nel quadro istituzionale dell'UE appare una soluzione alquanto ibrida alimentando il deficit democratico.
Il Signoraggio è di casa: questa Banca distribuisce moneta agli stati ad un prezzo che è quello il cui risultato vien fuori dalla somma del valore della moneta più il costo di produzione (p.es.: per acquistare 100,00€ gli Stati devono pagare 101,00€). In questo modo il debito pubblico può solo salire, e mai scendere, poiché domanda di moneta e debito pubblico non sono in trade off (non inversamente proporzionali).
Già chi mastica di rudimenti di Economia sa che Politica Economica e Politica Monetaria vengono stabiliti da una stessa mano: la BCE (svincolata da qualsivoglia governo, sia esso europeo o dei singoli Stati) possiede la competenza esclusiva in Politica Monetaria di Euroland: gli Stati devono arrangiarsi ad andarle appresso, e chi resta indietro è perduto.
A differenza di quello che possa accadere negli USA, ove la Federal Bank Reserve è Banca centrale dello Stato Federale, la BCE non rispecchia uno stato federale: si parla di federalismo strisciante, di federalismo funzionale, in sintesi: di opportunismo.
Non pensate che i Paesi dell'UE siano in mano al popolo. Ove si stabiliscono le sorti dell'Europa, degli interessi dei lavoratori e del popolo non se ne sente parlare. I banchieri sono i padroni, che prestando denaro agli Stati in deficit, li tengono in pugno da secoli, in ogni parte del mondo, soprattutto in Europa.

martedì 27 dicembre 2011

Cosa è il precariato?

Il precariato è un'invenzione dei liberisti secondo la quale vengono eluse o bypassate le tutele dei lavoratori se esistenti, al fine di ottimizzare i profitti e perseguire scopi lucrativi, riformando il Diritto del Lavoro costruendolo a tutela dell'imprenditore e non più del lavoratore, nonché depotenziando i sindacati.

Pensavo di studiare un Diritto del Lavoro che fosse a vantaggio e tutela del lavoratore, e non dell'impresa; ma non leggo altro che tutele e garanzie all'imprenditore (che neanche più datore viene chiamato), e mero precariato per i lavoratori. Ma dove sono i sindacati, gli scioperi e le proteste di piazza?
Ove non è stato possibile aggredire i lavoratori subordinati tutelati dalla Legge n. 300/1970 è stato inventato il lavoro flessibile, elastico, a progetto, a termine, etc. Per non parlare del lavoro interinale, delle agenzie di somministrazione, e così via. La tutela del lavoro è stata sostituita dalla tutela dell'Impresa.
L'Italia è divenuta una Repubblica fondata sull'impresa, ovvero in altri termini, a ragion di logica liberalizzatrice, sul lavoro precario, interinale, incerto. L'assenza di una cultura giuridica di base nelle scuole secondarie e l'assenza dell'obbligo formativo fino al diploma fanno del popolo italiano un soggetto passivo, e manovrabile a piacimento.
Lo spirito della Costituzione è stato tradito! Lo Statuto dei Lavoratori è stato marginalizzato! Riformare l'art. 41 Cost. sarebbe il definitivo colpo di grazia al nostro paese e le spinte capitalistiche europee ci schiacceranno. 

Cosa è la concorrenza internazionale?

La concorrenza internazionale è un meccanismo attraverso il quale sfruttando il pretesto dell'esigenza di competitività delle imprese nazionali su quelle estere, si impongono (seguendo la logica del profitto d matrice liberalizzatrice) standard di tutela per i dipendenti delle imprese al ribasso, deregolamentando i sistemi garantistici dei lavoratori subordinati privandoli delle tutele reali, assottigliandone gli stipendi (o salari per gli operai), al fine di ridurre i costi di produzione delle aziende, realizzando il favore dei soli imprenditori, sacrificando quello della stragrande maggioranza della popolazione: i lavoratori subordinati.
Il lobby ha raggiunto meccanismi latenti e contorti: la concorrenza internazionale, portatrice di forza del proprio titolo di Stato (o della moneta nazionale ove non sia l'Euro), è l'esito di questa prassi. Sfruttare la scusa della concorrenza ha portato al sacrificio sull'altare dell'efficienza la tutela del lavoro e l'equità sociale: i possidenti, pur di avere più di quanto hanno, sono disposti a togliere quel poco a chi vive del proprio lavoro per sfamare se stessi e la propria famiglia. 
L'Unione Europea (Unione dei Governi del territorio europeo) obbliga gli stati a rispettare le direttive, e fa eseguire i regolamenti, condannando gli inadempienti, al rispetto dei principi di Concorrenza Internazionale.
L'Unione Europea obbliga a decimare, se non eliminare definitivamente, le tutele e le garanzie dei lavoratori, a vantaggio delle imprese, degli imprenditori, del lucro, del profitto. L'Unione Europea persegue una politica oligarchica e non democratica. La concorrenza internazionale abbatte le difese dei lavoratori, costringendoli alla fame ed al precariato.

Cosa è la liberalizzazione?

La liberalizzazione è un meccanismo secondo il quale vengono abrogate le norme di circoscrizione dell'agire finanziario dei professionisti, datori di lavoro ed imprenditori, al fine di ottimizzare i profitti ed il lucro, sacrificare l'equità sociale a fronte dell'efficienza produttiva, preferendo il massimo per pochi, al medio per tutti.
In una società di lavoratori subordinati, ed in una Repubblica fondata sul lavoro, l'interesse meritorio primariamente meritevole di tutela è quello di tali lavoratori, contraenti deboli del contratto di lavoro subordinato, aggrappati al lavoro come unico sostentamento per se stessi e per la propria famiglia. L'unica tutela per questi ultimi non può che essere lo Stato, che, concertando con i sindacati dei lavoratori, può realizzare le normative restrittive dell'operato dei datori, al fine di tutelare la posizione di tali contraenti deboli, secondo un criterio d'equità verticale.
Deregolamentando il contratto di lavoro subordinato dalla sua fattispecie speciale, sottraendo la tutela dei contraenti deboli (tutela reale che è propria dell'art. 18 dello Statuto del Lavoratori, Legge n. 300/1970), si abbandonano i lavoratori alla temperie del mercato del lavoro ed alla mano invisibile, alimentando gli interessi dei soli imprenditori, secondo logiche finalizzate all'ottimizzazione del profitto e non alla equalizzazione dell'equilibrio sociale.
La deregolamentazione del mercato del lavoro nuoce gravemente alla società, alla stragrande maggioranza della società, quella formata dai lavoratori.

Cosa è l'Unione Europea?

L'Unione Europea è un sistema politico che sfrutta la cogenza (i.e. il vincolo) del Diritto Internazionale per imporre al popolo inerme un provvedimento privo di legittimazione democratica, bypassando paradossalmente il principio del "No taxation without representation" all'interno di un contesto ove invece ci si vanta di essere gli inventori della Democrazia parlamentare.


Secondo il Diritto Internazionale (sistema rimasto fermo alla pace di Westfalia) ciò che uno Stato (rectius: un Re/Principe di uno Regno/Nazione) si obbliga ad adempiere nei confronti di un altro Stato, deve essere rispettato ad ogni costo (Secondo il principio consuetudinario "Pacta sunt servanda"), anche a sacrificio dell'iter legislativo democratico interno di uno Stato, poiché per il Diritto Internazionale poco importa che un Paese sia democratico, abbia la separazione de poteri, abbia un Parlamento, o segua un iter legislativo: deve adempiere in quanto soggetto del Diritto Internazionale.
Per il Diritto Internazionale, i parlamenti interni non esistono: questo diritto sorge in un clima ove i contraenti erano i Re ed i Signori, monarchi ed imperatori di una società autarchica, autoritaria, medioevale o tardomedioevale.
Lo Stato che si impegna con un trattato internazionale, deve adempiere al proprio obbligo, al fine di non esser soggetto di meccanismi di autotutela, contromisure, restrizioni, etc.
Se un gruppo di Governi si riunisce ad un tavolo, mettendo nero su bianco i diversi  orientamenti politici spacciandolo per trattato internazionale, questi entreranno in vigore (peggio ancora se sono dotati di self-executiness: autoapplicazione se sufficentemente chiaro ed immediatamente eseguibile) senza legittimazione democratica, bypassando i parlamenti, in tutti gli Stati membri dell'accordo.
Deferire ad un Governo una delega in bianco (in italia incostituzionale) viola il principio della separazione dei poteri; far vigere un provvedimento del Governo di rango legislativo, senza che il Parlamento si sia espresso con convalida o ratifica 
(in italia incostituzionale) viola il principio della separazione dei poteri; eludere l'iter legislativo secondo il quale è il Parlamento a dover esprimersi con atti di rango legislativo (in italia non osservando gli artt. 70 e 71 Cost.) viola il principio della separazione dei poteri. 
Il Consiglio dell'Unione Europea (formato dai rappresentanti dei Governi degli Stati membri) ha in sostanza una continua delega in bianco nel realizzare Regolamenti, Direttive e Decisioni, validi per tutti gli Stati; non esiste un Parlamento nell'Unione Europea nel senso democratico del termine (in quanto quello esistente non ha funzioni procedurali ma consiliative); elude l'iter legislativo secondo il quale è il Parlamento a dover esprimersi con atti di rango legislativo.
L'Unione Europea è un meccanismo secondo il quale i governi fanno ciò che vogliono senza dover chiedere l'autorizzazione ai parlamenti nazionali; non esiste una norma secondo la quale i Governi possono essere sfiduciati perché semplicemente adempienti di un accordo internazionale (anzi è di rango costituzionale la norma secondo la quale gli Stati devono adempiere ai trattati internazionali).